Le scatole dei rumori

Si tratta di piccoli contenitori cilindrici chiusi, di cartone o di legno, all’interno dei quali sono nascosti materiali e oggetti diversi in maggiore o minore quantità, tali da produrre, se scossi, suoni differenti che i bambini, giocando da soli o in gruppo, a occhi aperti o anche bendati, associano (cercandone i suoni uguali fra due serie identiche) e serializzano in base alle qualità. Le scatole contenenti sassolini producono suoni più forti; quelle con sabbia, più leggeri e soffici. Tra questi due estremi altre quattro scatole permettono al bambino di porre in successione le sei gradazioni di intensità.

Il gioco, ancora di grande attualità per affrontare un’educazione all’orecchio, può essere riattualizzato e complicato a piacere, nascondendo diverse sonorità all’interno di contenitori di rullini fotografici ottenendo, in tal modo, una vasta gamma non solo di intensità, ma anche di altezze e di timbri sonori. Inseriremo in coppie di contenitori (o in gruppi di tre o quattro) oggetti di vario tipo come, ad esempio, biglie, graffette, riso, semi secchi, acqua, ecc.

Chiederemo quindi ai bambini:

  • di cercare i compagni che possiedono un suono uguale;
  • di verbalizzare le qualità dei suoni distinguendoli in base ad aggettivi (quali sono suoni liquidi, morbidosi, grossi, fini, soffici, pesanti, leggeri, ecc.);
  • di indovinare quali materiali ci sono nei contenitori;